domenica 17 giugno 2007

ON THE AIR

Pronto Radio 105.
- Ciao, sono Barbara, avrei una richiesta.
- Dimmi Barbara.
- Vorrei un pezzo di Gianni Bella da dedicare al gattone che se anche ha fatto il cattivo io lo perdono di tutto.
- Un pezzo di chi ? Da dedicare a cosa ? - urlò Ciccio come se l'interlocutrice chiamasse dall'emisfero australe.
Sentivo la voce della ragazza, preocupatissima che il suo messaggio d'amore si disperdesse tra le linee telefoniche, urlare di nuovo la richiesta mentre il mio amico si accendeva una sigaretta con la cornetta messa lì, di fianco all'apparecchio. Poi, dopo avere meticolosamente controllato la combustione della MS tagliò corto con cortesia sospetta:
- Ok, ok Barbara. Aggiudicato Gianni Bella per il farfallone... chi? Ah... sì, certo GATTONE... sì vai tranquilla... ciao...ciao...
Mentre quei salsicciotti a forma di dita frugavano tra i dischi, sentivo la sua voce borbottare come un burdigone: - Gianni Bella ! Ma come si fa? Lui le avrà toccato la passera mentre c'era sta cazzo di canzone nel juke-box e poi, visto che lei non gliela ha smollata se ne sarà cercata un'altra. E adesso la cretina viene rompere i coglioni a ME.
Prese un Lp e partì con la sequenza cuffia, piatto, puntina, mix. Dalla radio interna sentii la sua voce, molto più morbida che dal vero.
- E' mezzanotte e tre quarti qui a Radio 105 e questo pezzo è di Barbara per il suo porcellone cattivone. Andateci piano sbarbi che poi gli asili si riempiono.
James Brown aveva iniziato da neanche due minuti una canzone tutta zona pelvica che si accese la luce rossa che sostituiva lo squillo del telefono.
- Mia - annunciai
Altri due squilli mentre Ciccio abbassava l'audio in studio, poi risposi con voce un po' seccata.
- Chi parla ?
- Sono ancora Barbara. Che razza di scherzi sono questi ?
- Ma chi cazzo stà parlando ?
- Non.. non è Radio 105?
Dall'indignazione era passata all'esitazione e ne approfittai spudoratamente.
- Senti un po', io tra un paio d'ore mi devo alzare per andare a scaricare cassette di frutta al mercato ortofrutticolo. Ora ti faccio un quiz facile facile: dove te la puoi mettere la tua radio ?
Riattaccai immediatamente anche perché la risata avrebbe rovinato tutto.
- Ritelefonerà vedrai Ciccio
- No che non ritelefona.
- Due paglie che ritelefona.
- Ma che paglie e paglie, è tutta notte che fumi le mie !
Vinse la scommessa. Non c'era mai storia con lui. A diciassette anni e mezzo non poteva essere un gran uomo vissuto, però ci azzeccava. E io perdevo.
I giri dei Thorens della consolle scandivano la notte sempre meno interrotta dalle telefonate, sempre più piena di sonno.
- Sai Ciccio che questa notte sono testimone di un evento eccezionale?
- Quale sarebbe ?
- Hai trascorso quasi un ora senza mangiare niente. Cosa è successo ? Stai poco bene o ti sei fatto una flebo di majonese prima di venire su ?
- Gna, gna! Credevo di essermi portato dietro un amico invece scopro che è un comico.
- Forse preferivi un paio di Kg. di wurstel ?
- Tra poco arriverà anche di meglio.- sentenziò dando uno sguardo all'orologio.
- E come ? La tua fame atavica evocherà cibarie ?
- Scommettiamo ?
La tentazione era forte, ma i precedenti me lo sconsigliavano.
Infatti, dopo neanche dieci minuti, un paio di fari si annunciarono.
- Grande !!- esultò Ciccio - Metti su un pezzo lungo !
- Uno dei tuoi dischi che si incantano ?
Non raccolse la provocazione, segno inequivocabile che l'evento che si stava prospettando era classificato come importante, e comunque qualsiasi altra maniera di farlo incazzare avrebbe dovuto superare l'ostacolo del caos alcolemico che si creò da lì a poco a causa dei personaggi che fecero irruzione.
Quattro ulta quarantenni con i capelli un po' lunghi sul collo, vestiti attillati e camicie di seta aperte su peli e ori, mani impegnate a sostenere cabaret misteriosi o a battere con forza sulle spalle del mio amico.
. Oh ! Stasera allo Sporting c'era della gnocca a vagonate !- informò un tizio con baffoni alla Pancho Villa.
- E tu hai perso il treno!- rimbeccò subito un altro che sfoggiava una capigliatura stile Rocky Roberts.
- E te allora che hai la locomotiva che non tira più neanche una carriola ?
Risate a bocca piena. Sorsate torrenziali di bianco secco. Vaniglia di krapfen.
- Di ben sò Arturo, ti un disk Jokei anca tè ?
- Io ? No, sono solo in prestito.- risposi ritenendo inutile che il mio nome non era Arturo.
- Non è vero - intervenì euforico Ciccio - ha fatto per tre anni il dicotecaro a Londra.
- Soccia neanche avesse detto al "Gatto nero"!
- Pochi pugnatt- interruppe deciso Pancho Villa - dai Antonio, metti mò su un bel pezzetino.
Ciccio strizzò l'occhio e mi lanciai in quei movimenti che gli avevo tante volte spiato.
- E ora un pezzo del mitico Guccini dedicato a tutti quelli che questa notte hanno quarant'anni e domani mattina ne avranno venti. E viceversa.
Pensai per un attimo di venire lapidato dai krapfen, invece, non appena chiusi il microfono scoppiò un applauso.
- Grande Arnaldo !
- Bravo !
- Apriamo un'altra boccia di bianco.
Brindammo a Guccini, alle osterie di fuori porta e, per non fare dei permali, anche a quelle dentro, poi qualcuno disse:
- Però questa canzone è un po' triste eh ?
- Sì, ma Guccini ha l'occhio lungo - si scaldò subito Pancho - Vai nelle osterie e chi trovi ? Solo fighetti del cazzo !
- Va là che tu sei invidioso perché loro hanno il Maserati e te il 128.
La provocazione giunse a segno:- Non mene fotte un cazzo del Maserati! è che mi sta sui coglioni questa gente di merda che non sa divertirsi perché non si è mai fatta il culo in vita sua ! E poi lo sai cosa c'è di nuovo ?- rincarò in un crescendo oramai incontrollabile brandendo a mò di arma una copia del Carlino fresca di tipografia - Che fa bene Vallanzasca a prendere la pilla dalle banche con la pistola in mano, mica come noi coglioni che sputiamo sangue per seicento carte al mese !
- Oh Vanni ! Vai bene con gli estremisti dell'università invece di venire a figa con noi!
- A proposito di figa - tagliò corto Rocky Roberts - andiamo a fare un salto a Riccione a vedere se è già arrivata qualche tognina?
- Piuttosto che stare a discutere con voi mi butto anche nel Reno con una pietra alcollo.
- Che pietra e pietra ! Basta la tua testa.
Lasciarono dietro di loro briciole di paste, fondi di vino, il quotidiano, e una eco di rumore e vita. Quando anche il suono dei motori delle auto si dissolse mi informai:
- Ma chi sono quei fuori di testa ?
- Biassanòt. Gente che si gioca la notte a fare il giro delle sale da ballo, e di altri posti e che alla mattina alle cinque va in fabbrica.
Si incasinò un attimo tra una Marlboro di contrabbando lasciata dagli ospiti e un residuo di Krapfen.
- Tu pensa - continuò risolvendo brillantemente l'impaccio posando la sigaretta sul Thorens e ingurgitando il resto - Che uno di loro sa suonare la batteria, tanto che ha fatto anche delle serate, e una notte becca la trasmissione con l'autoradio, proprio mentre stò mandando in onda un pezzo di Ginger Baker. Da allora sono ospiti fissi. Rarissimo che non facciano un passaggio. Telefono.
Ascoltò un paio di secondi poi coprì il microfono con la manona.
- E' per te.
La voce era di donna e chiese subito senza preamboli:
- Sei nuovo lì alla radio ?
- Solo di passaggio.
- Peccato perché hai una bella voce.
La sua non sò se si poteva dire bella, sicuramente pigra, morbida, calda. Praticamente uno sballo.
- Mi dedichi un pezzo ?
- Come no! Hai qualche preferenza?
- Qualcosa che piaccia anche a te.
- D'accordo, rimani in ascolto.
- Ciccio !- esclamai una volta riappesa la cornetta - Mi ci vuole un disco pigro, morbido e caldo.
- Un materasso ?
- Meglio.
Frugai tra gli LP poi feci partire Lou Reed, mentre il basso elettrico introduceva "Walk on the wild side" mi accesi una sigaretta ed entrai in onda.
- Lou Reed per una mistriosa ascoltatrice insonne. Così bella come così gentile.
- Cazzo ridi ? Marrone umano?- sbottai subito dopo guardando Ciccio che mimava un suonatore di violino.
- Questo bambino viene qui a mendicare un posto da aiuto disc-jockey - declamò ad un immaginario pubblico - E subito, dico subito, trova una fan. Cosa dirò alla sua povera mamma che lo aspetta trepida ? E alla sua ragazza ?
- Quello te lo puoi risparmiare. Non ho la ragazza.
- Però hai la mamma.
- E poi ascolta me. - continuò con un insopportabile tono pedagogico - La notte è piena di casalinghe insonni che si infatuano della prima voce che sentono per radio...
- ... e ascoltano Lou Reed. Il più amato dalle casalinghe.
- Lou Reed, Riccardo Fogli, Igesias. Quello che conta è la voce che lo presenta. Vuoi un panino?
- Ma come cazzo fai a mangiare adesso ?
- Segreti del mestiere. Telefono. E' la tipa.
- Impossibile.
Fortuna che Ciccio aveva la bocca troppo piena per scommettere, perché, ancora una volta ci aveva beccato.
- Dimmi come hai fatto a sapere che mi piace moltissimo quella canzone ?
- Esperienza.- risposi sicuro - O quella o "sono un pirata".
La risata era anche più intrigante della voce
- Beh, esperienza o no, oltre a una bella voce hai anche dell'intuito !
- Ce l'ho avuto anche dicendo che sei bella ?
- Dipende.
- Mi piacerebbe verificarlo di persona.
Normalmente , prima di dire cose del genere ad una ragazza, passano lunghi giorni e infiniti tormenti tra il mio desiderio e la paura di fare una figuraccia. Questa volta,invece, le parole avevano acquistato vita propria. Ma non riuscii a rallegrarmene perché mi arrivò un silenzio troppo improvviso per non farmi capire che avevo parlato troppo.
- Chissà.. magari un giorno... ora ci sono problemi.- mormorò infine.
- Sai che io non sò nemmeno il tuo nome ?- chiesi ansioso di cambiare discorso.
- Carmen.
- Sei spagnola?
- Noo ! - rise buttando via quel minimo di tensione che si poteva essere creata - Straniera sì, ma non spagnola !
- Vabbè, allora portoghese.
- Sei fuori strada. Uno di questi mercoledì sera te lo dirò. Forse.
- Intanto la prossima settimana non ci sarò. Ho il compito di agronomia.
- Sei uno studente ?
- Sì. Un aitante studentello diciasettenne.
- Allora in bocca al lupo ninô. Ora ti devo salutare ma continuerò ad ascoltarvi.
Ciccio pareva interessato più al mixer che alla mia espressione un p' scema, con cui fissavo il telefono oramai muto.
- Scommetto che si chiama Luisa.
- No.
- Anna ?
- Neanche. Il suo nome è Carmen e siamo pari con la paglia di prima.
- Carme ? - pensò ad alta voce .- E' la prima volta che in trasmissione chiama una Carmen. Ehi ! com'è la storia della paglia ?
Affrontò le curve della collina con insospettabile dolcezza preoccupato di una eventuale caduta non tanto per le nostre ossa quanto per i suoi preziosismi dischi. Sui viali della circonvallazione il traffico era ancora di lì a nascere, i semafori avevano ancora il loro ritmo lampeggiante e Ciccio aprì un poco la manopola del gas facendomi lacrimare gli occhi per effetto del vento.
Quando svoltò nella via dove abitavo mi parve di scorgere mio padre che si avviava spedito alla fermata di quel bus che, come ogni mattina da parecchi anni a questa parte, lo avrebbe portato al lavoro.
Il terreno argilloso provoca una specie di attrito tra la lama dell'aratro... flowes the river flowes... dell'aratro che quindi... goes the river goes ... terreno, river, lama... Impossibile mettere d'accordo musica e agronomia. Questione di pelle e di palle.
Il manuale scivolò a terra e l'arpeggio di chitarra sfumò lasciando spazio alla voce di Ciccio.
- E questa era "Ballad of Easy Rider" dedicata ad Andrea sperando che anche lui, un giorno non lontano, si viva una storia come questa.
Mi tolsi la cuffia, trafficai con il telefono cercando,inutilmente, di evitare il casino che la derivazione dell'apparecchio avrebbe fatto in camera dei miei.
- Grazie al cazzo per la dedica.- esordii
- Cosa aveva che non andava ?
- Come finiscono i due protagonisti ?
- Oh per quello ! Ma tu non ti devi preoccupare, da come guidi la moto non c'è bisogno di un camionista con il fucile per fare un finale tragico.
- Perché la moto non me la presti ? magari domenica prossima-
- Piuttosto ti dò mia sorella.
- Se sà andare in moto si potrebbe anche fare.
Scambiammo ancora qualche amena piacevolezza del genre poi lui tornò alla trasmissione e io al terreni argillosi del cazzo e alla cuffia.
Poi arrivò via etere il coretto di "Walk on the wild side" e la voce di Ciccio:
- Lou Red dedicata da Carmen al nino con un bacio portafortuna per domani.
Dimenticai subito i problemi agricoli e ritelefonai.
- Siamo in gran forma nelle prese per il culo eh?
- Guarda che ha telefonato davvero.
- Me lo giuri sul tubetto di majonese che certamente hai in tasca?
- Anche sulla senape se vuoi. E ti aggiungo anche che dalla voce sembra un gran passerone e perdippiù francese. Ma poi ha detto di no.
- Che non è una gran passera ?
- Che non è francese.
- Cazzo che storia !
- Minimo devi ricambiargli la dedica.- sentenziò dall'alto della sua esperienza.
- Giusto - convenni - Metti su "Rider on the storm".
- Stranamente approvo. Resta in ascolto.
Rimisi la cuffia, alzai il volume e iniziai a sognare ignorando la muta presenza di mia madre dietro alla porta.

- E questo pezzo era "Starway to Heaven" dei Led Zeppelin dedicato a Pippo, il Jimmy Page della bassa.
Sbadiglio. Dondolio sulla sedia sfidando la legge di gravità. Automatica ricerca di una dose di nicotina. Una serata da radio.
- Pronto Radio 105.
- Ciao sono Enzo il taxista.
- Ehilà ! Come butta la notte?
- Solite storie. C'è stata una rissa dentro S.Vitale e una moto è uscita di strada alla rotonda. dove fanno le gare.
- Avevi puntato su di lui ?
- No. Però se mi metti su "Money" lo prendo di buon augurio.
Le palpebre erano sempre più ammainate e, attraverso le ciglia intuivo il mio amico preparare i dischi, muovere leve, ingoiare i residui lasciati dai biassanòt...
Chissà se anche lui aveva sonno ? Da sempre, tutte le volte che io mi ero addormentato, lo ricordavo con gli occhi ancora aperti. Chissà se cazzo aveva da giardare ?
- O bestia, è per te.- mi scosse porgendomi la cornetta.
- Chi è ?
- La tua proff. di matematica.
Perplesso e insonnolito mi uscì un Pronto ? da oltretomba.
- Come è andato il compito in classe niño ?
- Ciao Carmen !- esultai già perfettamente sveglio. - Bene grazie. Non ho fatto neanche un errore.
- Che bravo !
- E già, ho consegnato il foglio in bianco.
- Dai scemo ! - disse contagiata dalla mia risata.
- No, ti giuro. Non ne sapevo mezza.
- Ma devi studuare niño, devi pensare al futuro.
- Quando diventerà presente prometto che ci penserò. - risposi solenne.
- Sei un piccolo stronzo.- sentenziò dolcemente.
- Quel vocabolo: "Stronzo" l'hai detto con accento tedesco.
- Acqua niño.
- Perchè non fai un salto quassù ?
- Ci sono problemi.
- Giusto perchè sono sicuro che se ti conoscessi, andrei meglio a scuola.
- Ne dubito. Ma chissà che superato questo periodo...
- Dai superalo ! La mia vita non è niente senza di te.
Il mio tono grottesco passò inosservato perchè la sua voce si fece di nuovo più meditativa, quasi parlasse tra sè.
- Non sei l'unico purtroppo.
- Però passati i problemi ci vedremo. Contaci.- aggiunse in fretta. - Ora ti devo lasciare. Good night anche se non sono inglese.
Dopo la telefonata la notte continuò un poco fiacca con poche telefonate e molta musica. Il sonno tornava a farsi sentire e fu proprio in uno di questi momenti che mi arrivò in piena fronte un pacchetto di svedesi tirato dal Ciccio. Non trovai niente di meglio che difendermi con un mezzo krapfen al cioccolato ma il bersaglio, per quanto grosso fu clamorosamente mancato e il proiettile finì sul Thorens. Dalla radio interna la voce di Steve Windoow si trasformò in una serie di suoni indistinti mentre Ciccio dava sfogo al suo repertorio di bestemmie cercando di salvare la situazione.
- Cazzo fai ! - sbottò - E' saltato un disco in trasmissione !
- Ma a chi cazzo vuoi che importi se salta un disco alle tre di notte ! - replicai con aggressività
- Importa a me ! Perchè è a me che hanno affidato la responsabiltà del programma ! E nel MIO programma non voglio buchi o casini vari !
- Oh hai proprio rotto i coglioni con il TUO programma ! Ti senti importante solo perchè un tizio con una radio ti permette di sfogare le tue frustazioni di musicista mancato ! E intanto blateri e la meni ad un microfono facendo addormentare chi ascolta.
Per un attimo pensai che si arrivasse allo scontro fisico. Invece mi voltò le spalle fumando nervosamente al davanzale della finestra. Ero già nella fase in cui pensavo di essermi spinto troppo in là con le parole, quando disse:
- La meno veramente tanto ?
- Non è che la meni tanto è che ti preferisco quando la musica la suoni invece di quando la commenti. Tutto qua.
- Sì ma per suonare... devi avere agganci... conoscera la gente giusta.
- Per avere successo. Non per suonare.- replicai
- Già vedo i titoli sul Melody Marker - continuai - La famosa Rock.star Ciccio Pallo, vittima di un overdose di Krapfen...
Ci sono molti modi di riappacificarsi. Prendere in fronte una pasta lanciata, è uno di questi.
- Si può sapere cosa cazzo te ne fai della chitarra ? Per tutto il viaggio l'avevo sempre in mezzo ai marroni e, nelle curve, quasi cascavo !
Alzò un dito e recitò serio:- Sei oltre le linee nemiche, isolato da tutti e senza collegamenti. Intorno a te giacciono i cadaveri dei tuoi camerati, persone con cui hai diviso fatica, sudore e gavetta. Sei rimasto solo con un unico amico al tuo fianco: la tua chitarra.
- Mi ricorda quel libretto che ti hanno dato quando hai fatto i tre giorni al distretto militare.
- Sì, l'ispirazione è quella.
Quella notte di inizio estate sembrava proprio girare a dovere.
Ero tornato da un lungo week-end sull'appennino, proprio nel paese dove era iniziato il sodalizio con Ciccio, e avevo la pelle un po' più scura per il sole rubato alle pietre del fiume e i muscoli tonificati dalle solitarie arrampicate sui ciliegi. Dal primo pomeriggio ero con il mio socio, tempo speso a girovagare in Vespa per una Bologna calda e vuota, provando la sua nuova macchina fotografica e sparando cazzate.
In radio ci passavamo disinvolti le telefonate sempre più frequenti: un fornaio che voleva impastare il pane al ritmo dei "Who", un paio di infermiere che ci fecero arrossire, un carabiniere a cui dedicammo un pezzo di Bennato dopo una lunga contrattazione circa la cancellazione di una multa presa con la Vespa.
- Ha telefonato tutte e due le volte che c'è stata la trasmissione.- disse Ciccio.
- Chi ?-
- Tua nonna.
- Mia nonna ?
- La Carmen no? - esclamò poi spazientito.
In montagna avevo rivisto l'Antonella ed ero ritornato con il pensiero inchiodato al suo corpo sedicenne in costume da bagno.
- Dai veramente ? - risposi piacevolmente stupito . - Che ha detto ?.
- Niente di particolare. Voleva parlare con te e ti ha dedicato "Walk on the wild side".
- In montagna non riuscivo a prendere la frequenza.
- Oh, hai rispiarmiato le pile. Giovedì notte poi è venuta una trasmissione del cazzissimo.
- Come mai ?
- Colpa del "Plagine", sai quelle pillole per dimagrire ?.
- Cazzo ! Un Ciccio magro è peggio di una statua della libertà capovolta !
- No, non è per dimagrire. E' che da solo quassù è una palla, quelle cazzo di pillole sono delle amfetamine e le ho prese per stare sveglio.
- Hanno funzionato ?
- Da Dio. Sveglio come un grillo fino alle quattro poi un sonno totale !
- E la trasmissione ?
- Muta. Black out causa sbagliato dosaggio di stupefacenti nel conduttore !
- Parlami ancora di lei.- chiesi una volta finito di ridere.
- Della trasmissione addormentata ?
- La trasmissione sarà stata senz'altro più interessante così che come al solito. Voglio sapere della Carmen.
Mise su un disco, accese una sigaretta, sedette di fronte a me e,finalmente, si degnò di elargirmi le sue considerazioni:
- Sicuramente le piaci, non so' a che livello, ma il fatto che sei uno sbarbo e lei sicuramente è più vecchia di te, ha la sua importanza. Detto per inciso potrebbe essere un'ottima nave scuola perchè mi pare abbia un certo senso dell'umorismo e questo serve per scopare con te.
- C'è altro ?
- Non è greca. L'ho chiesto e si è messa a ridere. Dai annuncia un paio di pezzi così richiamerà.
Ma il telefono, quella sera, non portava la sua voce.
Sentivo già qualche cosa di simile alla delusione quando il trafficare del Ciccio distrasse i miei pensieri.
Aveva spostato un microfono sul bordo del tavolo, e se ne stava seduto pericolosamente sulla spalliera della sedia imbracciando la chitarra. Ebbi un visione apocalittica di un franamento adiposo sui piatti, il mixer, il destino della radio e il suo, poi la sua voce mi distolse da queste ottimistiche previsioni.
- Vorrei fossi tu ad annunciarmi.
L'emozione mi fece sentire il bisogno di mandare tutto in vacca.
- Certo che ti annuncio io ! Siamo solo in due qua !
Poi attivai il microfono e scandii:- E ora un evento stupefacente: il vostro programmatore di fiducia, Ciccio Freddy, si esibirà in esclusiva in un brano tutto suo: Hot dog train blues. Buon ascolto.!
Con la chitarra ci sapeva fare, anche se la sua creatività era più veloce della tecnica e gli rimproveravo di non suonare mai quelle canzoni che si possono cantare intorno ad un fuoco. Nel fissare la sua espressione di amore verso lo strumento mi vennero in mente i duetti con Jhonny Gus, un montanaro convinto che la sua chitarra fosse un ponte tra gli Appennini e la California, e i loro giri di blues ripetuti fino a credere che le stelle fossero scese dal cielo, anche se, le luci che si vedevano in lontananza erano solo i fanali dei trattori che aravano.
Dopo qualche minuto mi fece un cenno e lo mixai con un brano di qualche cantautore perchè eventuali ascoltatori non fossero tentati in paragoni tecnici.
- Sei stato grande !- sbottai immediatamente. - Grande sul serio. La prossima volta chiama su anche Jhonny e in due...
- Niente prossima volta.- interruppe senza guardarmi. - Questa è l'ultima sera con la radio.
- Cazzo dici ?
- Dico che mi sono rotto i coglioni del padrone di questa baracca, con le sue paranoie su quello che dico al microfono e la pubblicità e la musica che non fà ascolto... Dico che vada a fare in culo lui, la radio e i suoi soldi.
- Te la menava molto ?
- Sì...No... cioè un po' la menava e questo è sufficiente Che senso ha avere una antenna se non puoi trasmettere quello che ti pare ? Che cazzo di radio libera è?
- Dai, ci saranno sempre più radio, magari anche delle tv. Ce ne saranno anche dove potrà parlare chi ha qualcosa da dire ma non ha nessuno che lo ascolti.
- Sì, ma intanto vieni ascoltato solo se lecchi il culo a chi ha il portafoglio gonfio.
- Te però ti hanno ascoltato in diretta.
Iniziò a scuotere il crapone meditabondo:
- Hot dog train blues... Come cazzo si fà a trovare un titolo del genere ?
- Il primo esempio di Majonese sound. Ciccio, sei la mia rock star preferita, quando suonerai al Madison posso portarti la chitarra?
- Per ora portami quei panini che hai lì sul tavolo che bisogna festeggiare.
Il consueto appuntamento con i biassanòt diede continuità alla nostra notturna catena alimentare e , come sempre, il piccolo locale trabordò della loro espansiva presenza.
- Seo stato stragrande con quella chitarra. Un drago ! Se avessi ancora l'orchestrina...
- Diben sò! apri lo spumante che brindiamo al musicista !
Avevano a rimorchio due tizie truccate da un imbianchino psicadelico o da un pittore psicolabile, magre come una speranza di un futuro migliore, becheggiavano su tacchi altissimi ridendo continuamente.
- Ma dove le avete rovate ?- chiesi al tipo con i baffi.
- Quelle ? Le abbiamo trovate al Dancing. Con due wiskini vanno fuori dai coppi.- concluse con tono complice.
Intanto l'apertira di un grosso pacco contenete gnocco fritto in quantità industriale, monopolizzò l'attenzione.
- Vai con il salamino Gigi !
- Vi voleva del rosso con stà roba !
- Ce ne è un baule pieno di rosso, tamperna !
- Un po' di silenzio che devo annunciare un disco
- Sì, metti su un bel valzerino.
- Fat der in tal cul tè e al tò valzeren !
Le risate delle die tizie avevano un volume più alto di quello di qualsiasi discoteca, centelinnando parcamente il bicchiere di rosso mi venne da domandare:
- Ma dove la trovate tutta stà roba a quest'ora di notte ?
Mi trovai un braccio amichevolmente passato intorno alle spalle e una distilleria ambulante mi alitò:
- E' quindici anni che siamo in pista. Alla mattina alla Curtisa e alla sera a vivere. Se non troviamo dei rifornimenti noi non ci riesce nemmeno Gesù bambino.
Mentre le cibarie venivano idrovorate via qualcuno propose:- Si và al Cantagallo a prendere un caffè?
L' idea fu accolta da un battimani e subito iniziarono a sfollare rumorosamente con una delle due tipe che arrancava orfana di un tacco.
Tra le briciole e i fondi di vino c'erano, come d'abitudine, uno o due pacchetti di Marlboro e il Carlino ancora fresco di inchiostro. Presi la cronaca di Bologna e iniziai a sfogliarla.
- Cazzo !- esclamai subito.
- Cosa c'è ? - si informò un distratto Ciccio
- Vieni a vedere, leggi qua ! C'è Carmen ! Cazzo è lei !
Scostò un poco il giornale e leggemmo insieme:
" Ieri mattina alle 8 circa, nella sua abitazione di Vicolo Bolognetti, è stato rinvenuto il corpo senza vita di tale Mara Suclawa, ventitreenne di origine polacca, già nota alla buoncostume con svariati psudonomi. Il corpo, trafitto da tredici coltellate, è stato trovato da una vicina incuriosita dalla porta di ingresso dell'appartamento trovata spalancata. Gli incuirenti stanno vagliando alcune ipotesi, non ultima quella che non sia estraneo al fatto un noto pregiudicato calabrese che avrebbe voluto dare una lezione alla vittima per i suoi progetti di abbandonare la redditizia professione."
L'articolo continuava, ma io avevo occhi solo per la foto della accoltellata, una mora dai lineamenti asiatici che sorrideva dolcemente attraverso la grana grossa del giornale.
- Non può essere lei. - disse Ciccio
- Sì invece.
- Tra poco chiamerà - ripetè lui, ma intanto aveva smesso di mangiare la crescenta che aveva in mano.
- Non chiamerà - replicai ancora, ostinato come un bimbo - L'hanno uccisa.
- Scommetto un pacchetto intero di Camel che richiama.- rilanciò.
Non l'ascoltai nemmeno continuando a fissare la foto mentre il dico finiva e in onda c'era solo il silenzio.
Nessuno dei due se ne accorse.

Mentre Ciccio legava lo zaino con i dischi guardavo i tetti della città risvegliarsi indifferenti al sole estivo. Solo quando la Vespa si mise in moto mi avvicinai.
- Avanzo un pacchetto di paglie.- comunicai serio aggiustandomi sul sellino.
- Vita di merda. - commentò stringendomi affettuosamente un ginocchio.
Poi ingranò la prima.


Per Ciccio:
Forse sei lì in quella montagna
testimone delle risa e degli accordi di blues padano
ti sei sdraiato in lei
insieme ai nostri sogni,
insieme al nostro voler vivere,
insieme al nostro amato caos
e poi tutto è stato copero di polver
Polvere bianca...
1981

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